Adolfo Macias, detto 'Fito', è il nemico numero uno delle autorità
In Ecuador è scoppiata l'emergenza dopo la fuga di Adolfo Macias, noto come 'Fito', il boss del narcotraffico considerato il nemico numero uno dalle autorità del paese. Macias è evaso da un carcere di massima sicurezza ed è attualmente super ricercato. La polizia ha dichiarato lo stato di emergenza dopo che almeno quattro agenti sono stati rapiti. I fatti sono avvenuti poche ore dopo l'evasione del boss, leader dei Los Choneros, la più grande banda di narcotrafficanti dell'Ecuador. Nella città costiera di Machala, tre agenti di polizia sono stati rapiti mentre erano in servizio, mentre un quarto agente è stato sequestrato nella capitale Quito. Il presidente della repubblica, Daniel Noboa, ha dichiarato lo stato d'emergenza in tutto il paese, definendo questa situazione come la prima grande crisi di sicurezza durante il suo mandato di meno di due mesi. La fuga di Macias ha scatenato rivolte in almeno sei carceri, con la presa di guardie in ostaggio in alcuni casi. Questi eventi si sono verificati a soli tre giorni dall'arresto di Fabricio Colon Pico, boss dei Los Lobos, accusato di aver minacciato di uccidere la procuratrice generale Diana Salazar. Pico, temendo di essere trasferito in un carcere di massima sicurezza, avrebbe incoraggiato sommosse carcerarie e manifestazioni a suo favore. In diverse città, come Riobamba e Quito, si sono registrati sit-in a sostegno del boss dei Los Lobos, con persone che hanno bloccato le strade e mostrato cartelli con lo slogan 'non attentate alla sua vita, no al trasferimento'. L'Ecuador, un tempo considerato uno dei paesi più pacifici dell'America Latina, è stato colpito da un'inarrestabile ondata di violenza negli ultimi anni. Solo l'anno scorso sono stati registrati almeno 4.500 omicidi. Le bande di trafficanti hanno persino reclutato bambini e le carceri sono diventate veri e propri centri di comando per potenti trafficanti, che le forze di polizia non riescono più a gestire. Nel frattempo, la criminalità organizzata ha stretto accordi con i più potenti cartelli internazionali, dai messicani agli albanesi. Secondo il Rapporto globale sulla cocaina 2023 delle Nazioni Unite, la coltivazione di cocaina è aumentata del 35% tra il 2020 e il 2021.
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