Nuova fase nel conflitto russo-ucraino: incursione a sorpresa e avanzata di 10 km
Una svolta nella guerra russo-ucraina: l'incursione a sorpresa delle forze di Kiev nel territorio russo e i caccia F-16 in volo guidati dagli ucraini rappresentano una nuova fase, inattesa, nel conflitto. Le forze armate ucraine avrebbero infranto almeno due linee di difesa russe e stanno avanzando di circa 10 chilometri all'interno della regione russa di Kursk. Questo avvenimento è stato definito dagli analisti come una "pietra miliare significativa" nel conflitto, sottolineando la capacità dell'esercito ucraino di condurre operazioni offensive efficaci anche in territorio nemico. Le forze ucraine sarebbero arrivate a controllare la stazione per la misurazione del gas di Sudzha, situata a circa otto chilometri all'interno del territorio russo. Si tratta dell'ultimo punto di trasferimento, ancora operativo, per il gasdotto che fornisce gas naturale russo all'Europa attraverso l'Ucraina. Mosca, concentrata sul fronte ucraino, non si aspettava un simile attacco tanto che è dovuta ricorrere alle forze di frontiera, insieme a unità di rinforzo arrivate e alle riserve in avvicinamento, per arginare l'avanzata del nemico. La reazione russa non si è fatta attendere. Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, ha lanciato un monito, invocando una risposta implacabile. Dal lato ucraino, il consigliere presidenziale Mikhailo Podolyak ha sottolineato che ogni escalation all'interno del conflitto è una diretta conseguenza dell'"inequivocabile aggressione" russa. Ha ribadito che l'Ucraina sta esercitando il suo diritto alla legittima difesa contro l'invasione russa, e che la guerra segue le sue regole, con l'aggressore che inevitabilmente affronta le conseguenze delle proprie azioni. Che la guerra russo-ucraina abbia intrapreso una nuova fase lo dimostra anche l'uso per la prima volta degli aerei F-16 forniti dai Paesi occidentali che sarebbero stati avvistati nella regione di Kherson, occupata dai russi. L'Europa sta monitorando da vicino l'evoluzione della situazione. Per la Commissione europea "l'Ucraina ha il diritto di attaccare il nemico ovunque lo ritenga necessario, sul suo territorio, ma anche sul territorio del nemico", ha affermato Peter Stano, portavoce della Commissione europea.
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