Il leader supremo invita alla resistenza contro i nemici, ma l'affluenza si preannuncia bassa
In Iran sono in corso le elezioni legislative, le prime dopo le proteste per la morte di Mahsa Amini e la legge sull'hijab obbligatorio. Circa 15mila candidati si contendono i seggi nel Parlamento composto da 290 membri, mentre altri 88 saranno scelti per l'Assemblea degli Esperti, incaricata di nominare la guida suprema. Il leader supremo Ali Khamenei ha votato per primo a Teheran, ma l'indifferenza sembra diffusa: la metà degli intervistati si mostra apatica verso le urne. Nonostante le pressioni e le minacce dei nemici, l'affluenza si preannuncia bassa, con solo 61 milioni di abitanti chiamati al voto su 85 milioni. Khamenei ha esortato alla partecipazione per dimostrare la mobilitazione del paese, sottolineando l'attenzione degli Stati Uniti e di Israele sulle questioni iraniane. Le elezioni si svolgono in un contesto di crisi economica e tensioni regionali, ma la volontà popolare sembra vacillante.
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