La polizia morale torna a caccia di chi sfida l'obbligo del velo
In Iran, la polizia morale ha ripreso a pattugliare le strade alla ricerca delle donne che osano mostrare i capelli in pubblico. Tutto è iniziato il 13 aprile, lo stesso giorno dell'attacco a Israele, quando gli ayatollah hanno ordinato di intensificare i controlli. Una giovane è stata vittima di un attacco di panico dopo un diverbio con la polizia religiosa che le contestava di non indossare il velo obbligatorio. Questa mossa fa parte di una nuova campagna chiamata "Noor" (Luce) per far rispettare la legge. Le donne senza velo e chiunque sfidi la Sharia sono nel mirino. Gli attivisti denunciano un tentativo di reprimere qualsiasi forma di dissenso in un momento delicato per il regime. Nonostante la repressione, molte donne continuano a sfidare l'obbligo del velo come atto di disobbedienza civile. La situazione è diventata ancora più tesa dopo la morte di Mahsa Jina Amini, scatenando proteste anti-governative. La lotta per i diritti delle donne in Iran continua nonostante le minacce e le violenze.
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