Contestata normativa sulle influenze straniere, tensione in vista delle elezioni
In Georgia è entrata in vigore la legge sulla "trasparenza dell'influenza straniera", simile a quella russa del 2003, che impone alle ONG e ai media finanziati dall'estero di registrarsi come rappresentanti di una potenza straniera. Le proteste sono state imponenti, con l'Europa che ha ammonito il paese e gli Stati Uniti che hanno criticato la normativa. Nonostante le contestazioni, il governo ha confermato la legge, modificando il termine da "agenti stranieri" a "influenza straniera". Le opposizioni si sono unite in vista delle elezioni di ottobre, con la presidente filo-occidentale che ha opposto un veto annullato dal partito governativo. La piazza di Tbilisi ha ospitato un concerto di solidarietà per gli attivisti perseguitati, con slogan contro il governo e l'appello all'unità dell'opposizione. I partiti filo-europei hanno iniziato a firmare una carta per formare un fronte unito. L'opposizione ritiene che la legge miri a limitare le sue possibilità di vittoria e a zittirla.
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