Attiva audio

Covid: contagi e ricoveri in calo.

Incidenza quasi dimezzata rispetto ai 66 per 100mila dell'ultima rivelazione. Un dato che potrebbe ancora risentire in parte dei minori tamponi eseguiti durante le feste, segnate da un'esplosione dei casi di influenza

Salute
12/01/2024

Commenti 0

Non ci sono commenti. Clicca qui per scrivere qualcosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lista commenti

Non ci sono commenti

Gli indicatori relativi al Covid continuano a segnalare una tendenza al ribasso. Secondo il monitoraggio settimanale del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), i ricoveri in area medica e in terapia intensiva, l'indice di trasmissibilità Rt e l'incidenza di casi diagnosticati e segnalati sono tutti in calo.

Nello specifico, l'occupazione dei posti letto in area medica è scesa al 8,2%, con 5.131 ricoverati, rispetto al 10,1% della settimana precedente. Anche l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva è diminuita, passando dal 2,8% al 2,4% con 213 ricoverati.

L'indice di trasmissibilità Rt, basato sui casi con ricovero ospedaliero, è sceso sotto la soglia epidemica, attestandosi a 0,75 rispetto al 0,82 della settimana precedente. Tuttavia, il monitoraggio avverte che questi valori potrebbero essere sottostimati a causa di un ritardo nella notifica dei ricoveri durante i giorni festivi.

L'incidenza di casi di Covid diagnosticati e segnalati è stata di 36 casi per 100.000 abitanti nel periodo dal 4 al 10 gennaio, rispetto ai 66 casi della settimana precedente. Questo calo potrebbe essere attribuibile in parte alla ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante le festività.

Anche l'incidenza settimanale è diminuita nella maggior parte delle Regioni/Province Autonome. Il Lazio ha riportato l'incidenza più elevata, con 61 casi per 100.000 abitanti, mentre la Sicilia ha registrato la più bassa, con 5 casi. L'età mediana alla diagnosi è di 60 anni, leggermente superiore alle settimane precedenti. Gli anziani risultano essere la fascia più vulnerabile, con i tassi più alti di ospedalizzazione e mortalità, nonché il più alto tasso di incidenza settimanale.

Infine, per quanto riguarda le varianti, la variante JN.1 rappresenta attualmente la più diffusa, con una proporzione del 49,2% nell'ultima settimana di campionamento. Si conferma anche la co-circolazione di ceppi virali riconducibili a XBB, in particolare EG.5, seppur con valori in diminuzione.

Fonte: rainews