Manifestazione promossa da Fim, Fiom, Uilm e Usb con adesioni di altre sigle di categoria e associazioni
Più di 3mila persone si sono radunate a Taranto per manifestare a sostegno dell'indotto di Acciaierie d'Italia, ex Ilva. Lavoratori, sindacalisti e imprenditori si sono uniti per chiedere al governo di adottare iniziative urgenti per evitare la chiusura dell'ex Ilva. Il grido che ha accompagnato il corteo è stato "Via da Taranto!". Camion, mezzi e auto delle imprese appaltatrici dell'ex Ilva hanno seguito il corteo. L'obiettivo comune di tutti i partecipanti è stato la multinazionale ArcelorMittal, azionista di maggioranza di Acciaierie, e l'amministratore delegato Lucia Morselli. Gli operai hanno urlato slogan come "Meloni caccia via i franco-indiani che stanno distruggendo questo stabilimento" e "L'amministratore delegato non ha fatto altro che spegnere questo stabilimento". Hanno anche chiesto di mandare via ArcelorMittal, sottolineando che non accetteranno mai la multinazionale che ha causato solo disastri. Alla manifestazione hanno aderito anche l'Ugl Metalmeccanici, altri sindacati di categoria e le associazioni Aigi, Casartigiani e Confapi Industria. Il corteo è partito dalla portineria imprese del siderurgico, toccando la portineria dei tubifici e la portineria C, dove si sono uniti i lavoratori dell'indotto. La mobilitazione ha causato rallentamenti e temporanei blocchi nella circolazione stradale. Le sigle metalmeccaniche hanno sottolineato che la vertenza ex Ilva è ad un punto di svolta decisivo e che c'è il rischio concreto di chiusura dello stabilimento. Chiedono quindi garanzie a tutela dei lavoratori e dei crediti delle imprese per la salvaguardia ambientale, occupazionale e industriale.
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