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Sciopero balneari: ombrelloni chiusi.

Categoria divisa tra sostenitori e contrari

Cronaca
09/08/2024

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Oggi, in molte spiagge italiane, gli ombrelloni sono rimasti chiusi fino alle 9.30 a causa dello sciopero dei balneari. La protesta, che ha coinvolto diverse zone costiere del Paese, è stata organizzata per chiedere chiarezza sulle concessioni in scadenza a fine anno. La categoria dei balneari è però divisa: alcune sigle sindacali hanno aderito alla mobilitazione, mentre altre si sono sfilate. Nonostante la Fiba-Confesercenti parli di grande adesione allo sciopero, il Codacons sostiene che la serrata sia stata un flop. Le spiagge che hanno aderito maggiormente alla protesta sono state quelle della Liguria, con un'adesione del 90% e punte del 100%. Anche in Sardegna, migliaia di ombrelloni sono rimasti chiusi per protestare contro la mancata emanazione delle nuove regole sugli stabilimenti balneari. Nelle Marche, oltre il 50% degli operatori ha aderito all'iniziativa, mentre in Versilia uno stabilimento su quattro ha partecipato allo sciopero. La situazione è stata diversa sulla riviera romagnola, dove gli ombrelloni sono rimasti aperti come ogni giorno. In Sicilia, la protesta è stata a macchia di leopardo, con ombrelloni aperti in alcune località e chiusi in altre. In Calabria e Campania, la protesta non ha avuto effetti significativi. I balneari chiedono certezze per le concessioni scadute a fine 2020, dopo che il Consiglio di Stato ha annullato la proroga fino al 2024 decisa dal governo. Il governo ha annunciato che verrà esaminato e approvato un provvedimento di riordino delle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo. Il Codacons ha definito lo sciopero un flop, sottolineando che le tariffe dei lidi balneari sono aumentate negli ultimi anni. L'Aduc ha criticato la protesta, sostenendo che i clienti non se ne sono accorti. I sindacati Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno dichiarato che difenderanno le aziende e il lavoro dei balneari a tutti i costi.